➡️ Buoni fruttiferi postali, pioggia di rimborsi per molti risparmiatori 💪

Sei in possesso di un buono postale sottoscritto tra il 1 luglio 1986 e il 23 giugno 1997? Potresti aver diritto a interessi più alti di quelli riconosciuti da Poste, perché quei buoni potrebbero contenere un errore.

Le vittorie riguardano i possessori di buoni della serie Q, la prima con i tassi di interesse ribassati, che Poste Italiane ha emesso usando i moduli delle due serie precedenti.

E a giudicare dalle decisioni dell’Arbitro Bancario Finanziario delle ultime settimane ce n’è abbastanza per parlare di vero e proprio pasticcio. In diversi contenziosi l’autorità sta infatti chiedendo Poste Italiane a restituire parte degli interessi non versati, ma dovuti, ai risparmiatori.

La questione è aperta per chi ha investito in buoni fruttiferi dopo il primo luglio 1986.

Dopo l’entrata in vigore del decreto le Poste avrebbero dovuto emettere buoni della serie Q. Ma per un po’ di tempo hanno continuato a utilizzare vecchi moduli delle serie O e P che indicavano tassi superiori ma – di fatto – non più applicabili. La legge consentiva alle Poste di utilizzare, fino a esaurimento, solo i buoni della serie P (e non quelli della serie O) a patto però che l’impiegato apponesse due timbri, uno sul fronte e uno sul retro.

Sul timbro frontale doveva essere scritto “Serie P-Q” mentre sul retro doveva riportare i nuovi rendimenti a trent’anni. Solo che in molti casi Poste o non ha timbrato i vecchi buoni, o li ha timbrati in modo sbagliato indicando solo i nuovi interessi, ma non la rendita, che ha ottenuto diverse vittorie sia giudiziali che all’Abf.

Il nostro Vademecum.

Cosa bisogna verificare

Ma come si può capire se ci sono possibilità di ricorrere all’Abf o in via giudiziaria con qualche possibilità di successo? Anzitutto bisogna rispolverare il vecchio buono fruttifero e leggere con attenzione:

  • La data di emissione: se è anteriore al primo luglio 1986 le possibilità sono scarse;
  • Se la data è posteriore, verificare la serie. Se è “O” è probabile che, in caso di contenzioso, l’Arbitro Bancario Finanziario dia ragione al risparmiatore;
  • Se la serie è “P” bisogna verificare che siano stati apposti i due timbri: “P-Q” sul fronte e la tabella di tutti i nuovi rendimenti della serie Q, di tutti i 30 anni.

Se hai diritto al rimborso, noi possiamo aiutarti a fare ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario.

Rimborsi anche a tre zeri.

Il Presidente A.Vi.S.B.

Associazione Vittime Sistema Bancario

Pasquale Rag. SANTANGELO

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